I Borghi
Il comune di San Teodoro è articolato in circa 20 fra cosiddette “case sparse” e frazioni vere e proprie, fra le quali dal punto di vista dell’impatto turistico segnaliamo Punta di l’Aldia (punta della guardia, conosciuta come Puntaldìa) e Coda Cavallo, quest’ultima citata dal celeberrimo esploratore piemontese Alberto Ferrero Della Marmora nel suo “Itinerario dell’isola di Sardegna” dei primi decenni dell’800.
Le altre frazioni più popolose, a sud Straula (dal latino extra ulas) presso la cui chiesa si festeggia Sant’Antonio di Padova ogni prima settimana di giugno; Buddittogliu, luogo dove forse in passato avveniva la bollitura oppure l’orditura della lana; Terrapadedda (ovvero l’argilla) presso le colline sovrastanti il centro demico principale di San Teodoro; La Patimedda, indicante un luogo pianeggiante ricoperto da macchie di verde; a nord la Suaredda, fitotoponimo che significa la piccola sughera; Lu Fraili che ricorda come in tempi passati quello era il luogo dove operava il fabbro ferraio; Lu Stazzu di Mezu, lo stazzo di mezzo; Montipitrosu, località all’estremo nord del comune dominato dalle rocce granitiche; L’Alzoni da alzu, ossia l’albero di ontano, per citarne solo alcune.
Numerose le strutture ricettive presenti nelle località dell’entroterra, soprattutto B&B case e appartamenti vacanze ma anche agriturismi, che accolgono i visitatori alla ricerca di una vacanza all’insegna della tranquillità tra il verde della campagna e il blu del mare.